Il finto principe, Venezia, Fenzo, 1749

Vignetta Frontespizio
 ATTO PRIMO
 
 SCENA PRIMA
 
 Appartamenti di Rosmira.
 
 ROSMIRA e ROBERTO
 
 Roberto
 Rosmira, addio. (In atto di partire)
 Rosmira
                                 Fermati, oh dio! Crudele.
 Tu mi lasci? Perché?
 Roberto
                                         Da me che brami?
 Già con nuovi legami
 il tuo cuor, la tua fede
5altrui porgesti in dono;
 e se mia più non sei, più tuo non sono.
 Rosmira
 Legge fatal del genitor crudele
 lega altrui la mia fé, non il mio core.
 Tu il mio primiero amore,
10tu l’ultimo sarai;
 sempre t’adorerò qual t’adorai.
 Roberto
 Quest’inutile affetto
 forzati, o bella, a discacciar dal seno,
 oggi il prence s’attende
15che a te destina il padre tuo in consorte;
 segui pur la tua sorte;
 il nuovo sposo adora;
 a me più non pensar; lascia ch’io mora.
 Rosmira
 Roberto, oh dio! Roberto,
20mal conosci il mio cor, se così parli.
 Pria ch’esser d’altri che di te consorte,
 sposa, lo giuro al ciel, sarò di morte.
 Roberto
 Ma il genitor...
 Rosmira
                              Ma il genitor, che giace
 sulle piume languente, egro ed antico,
25di me invan disporrà.
 Roberto
                                           Ma il tuo germano?
 Rosmira
 Cleante ama Dorinda;
 questa germana tua può far ch’ei voglia
 sol col nostro voler.
 Roberto
                                     Ma se già date
 son le fedi tra voi, che dirà il mondo
30della tua debolezza?
 Rosmira
                                       Io non ascolto
 che le voci del cor.
 Roberto
                                    Ferrante stesso
 giugner qui dee pria che tramont’il sole.
 Rosmira
 Giungavi. Tornerà là donde ei viene.
 Roberto
 Rosmira, ah non conviene
35per un debole amor tradir l’onore.
 Rosmira
 Di’ che non senti amore,
 barbaro, tu per me, che un bel pretesto
 prendi da ciò, per colorire, ingrato,
 la nera infedeltà. Vanne, se brami
40spezzato il nostro laccio,
 dello sposo novel già corro in braccio.
 Roberto
 Ferma...
 Rosmira
                   Da me che vuoi?
 Roberto
                                                    Pietà.
 Rosmira
                                                                 Il tuo core,
 che a me nega pietà, pietà non chiede.
 Roberto
 Quest’è un dolor ch’ogni dolore eccede.
 
 SCENA II
 
 LESBINA e detti
 
 Lesbina
45Eccellenza, eccellenza, oh che disgrazia!
 Rosmira
 Che rechi?
 Roberto
                       Estinto è forse
 il principe Fernando?
 Lesbina
                                           Oh peggio, peggio.
 Rosmira
 Cleante, il mio germano,
 forse a caccia restò da belva offeso?
 Lesbina
50Peggio, vi dico, mille volte peggio.
 Rosmira
 Parla.
 Roberto
              Presto, che fu?
 Lesbina
                                           Quando il saprete
 tutti due piangerete!
 Rosmira
 Ma tu mi fai penar. Ma tu mi sdegni,
 se parlar differisci anche un istante.
 Lesbina
55Morto è per viaggio il principe Ferrante.
 Roberto
 Lo sposo di Rosmira?
 Lesbina
                                          Quello, quello.
 Rosmira
 Dici il vero?
 Lesbina
                          Purtroppo; e quel ch’è peggio,
 il di lui cameriere,
 ch’era a me destinato,
60sarà indietro senz’altro ritornato.
 Rosmira
 Dici il ver?
 Roberto
                        Non m’inganni?
 Lesbina
                                                        In questo punto
 un messaggiero è giunto
 che la nuova portò, purtroppo vera,
 al vostro genitor che si dispera.
 Rosmira
65(Più felice novella
 aver io non potea). (Da sé)
 Roberto
                                      (Sembra che il fato
 arrida all’amor mio). (Da sé)
 Rosmira
                                          (Non vuo’ svelare
 a Lesbina il mio cor). (Da sé)
 Roberto
                                           (Costei non sapia
 del nostro amor l’arcano). (Da sé)
 Lesbina
70Ma a un caso così strano,
 a una nuova sì trista e dolorosa,
 io non vi veggo lagrimar gran cosa.
 Rosmira
 Non piango e non mi lagno,
 perché meco il tuo labro è menzognero.
75Morto lo sposo mio? No, non è vero. (Parte)
 
 SCENA III
 
 ROBERTO e LESBINA
 
 Lesbina
 Come? A me non si crede?
 Cospetto! A me un tal torto?
 A me che in vita mia
 non so mai d’aver detta una bugia?
 Roberto
80Quetati, sai che il core
 spera ognor quel che brama e si lusinga
 che sia falso di fama il tristo annuncio.
 Lesbina
 Ma come mai la principessa ha tanto
 amor per un che non ha mai veduto?
85Io so che quando il padre
 le propose tai nozze,
 ella il capo menava per dispetto.
 Non so come sia nato un tale affetto.
 Roberto
 Nacque in lei da virtute.
 Lesbina
                                               Oh, signor caro,
90questa virtù d’amar per complimento
 dalle donne non s’usa.
 Io son un po’ furbetta,
 conosco il di lei core e giocherei
 che il principe Ferrante
95ora che non v’è più le dà conforto
 e a lei non è piaciuto altro che morto.
 Roberto
 Ma perché dici questo? E di chi credi
 arda il cor di Rosmira?
 Lesbina
                                             Io non lo so
 ma aspettate un pocchino e lo saprò.
100Lasciate ch’io vi miri. Oh come rosse
 vi vengono le guancie! Oh come sbatte
 tremula di quegli occhi la pupilla!
 Ecco, ecco, già leggo
 su quella fronte il ver scritto e spiegato;
105Roberto di Rosmira è amante amato.
 
    Se col labbro vi dicon gl’amanti
 che in amore son fidi e costanti,
 folli siete, se voi gli credete,
 v’ingannate, se pur li ascoltate;
110quanto vario dal labbro hanno il cor!
 
    Troppo rare quell’anime sono
 che in amore palesino il vero.
 V’è chi tiene celato l’ardor.
 
 SCENA IV
 
 ROBERTO, poi CLEANTE e DORINDA
 
 Roberto
 Oh amor, amor, tu non puoi star celato
115nei confini del cuore.
 Cleante
                                         Amico, è morto
 il principe Ferrante. Il passo avea
 ver Sorrento addrizzato. Audace turba
 d’indegni masnadieri
 l’assalì, pose in fuga i servi amanti,
120lo rese inerme e solo
 e con colpi crudei lo stese al suolo.
 Roberto
 Misero prence, il suo destin mi spreme
 dagli occhi il pianto.
 Dorinda
                                        Il suo destin dovrebbe
 consolarti, o german.
 Roberto
                                         Perché!
 Dorinda
                                                          Tu sei
125amante di Rosmira.
 Cleante
                                       E puoi, se brami,
 conseguir la sua mano.
 Roberto
 Se l’accorda il germano,
 posso seco sperar d’esser felice.
 Cleante
 Sperarla a te non lice
130che per una sol via.
 Roberto
                                      Deh me l’addita.
 Tutto, tutto farò.
 Cleante
                                 Tu ami Rosmira
 ed io Dorinda adoro.
 Con Rosmira godrai tu lieta sorte,
 se Dorinda di me sarà consorte.
 Roberto
135Dorinda all’amor tuo darà ristoro,
 quando io stringa al mio seno il bel che adoro.
 Dorinda
 Dunque morte crudele,
 che il principe Ferrante al mondo invola,
 quattr’alme innamorate oggi consola.
 Roberto
 
140   Il piacer che in petto io sento
 sempre più maggior si rende
 nel mirar che sia contento
 il mio core e l’altrui cor.
 
    Penerei nel mio diletto,
145non sarei felice appieno,
 se mirassi in egual petto
 sfortunato eguale ardor.
 
 SCENA V
 
 DORINDA e CLEANTE
 
 Cleante
 Dunque dal genitore,
 che langue in su le piume
150presso al fin della vita,
 vo per le doppie nozze
 l’assenso ad impetrar.
 Dorinda
                                           Se il nostro affetto
 egli vien a scoprir, darà il congedo
 a noi ch’ospiti siam da sì gran tempo.
 Cleante
155Non temer; io son figlio, io tutto posso
 sul di lui cor; morto Ferrante, invano
 s’opporrà di Rosmira
 agl’imenei col tuo german Roberto;
 applaudirà delle due suore al cambio.
160Congiunti diverran due prenci amici
 e noi lieti sarem, sarem felici.
 
    Pien d’ardir, costante e forte
 non pavento alcun cimento,
 il rigor d’aversa sorte
165son avvezzo a disprezzar.
 
    Se vorrà rapirmi il fato
 del mio bene il caro oggetto,
 della sorte anco a dispetto
 saprò tutto superar.
 
 SCENA VI
 
 DORINDA sola
 
 Dorinda
170Questa lieta speranza
 già mi rende felice e già mi scordo
 gli amorosi tormenti.
 Li sperati contenti
 puon ristorar il danno
175d’ogni passato doloroso affanno.
 
    La speranza di quest’alma
 mi promette ogni contento.
 Ed allor che più pavento
 mi ritorna a lusingar.
 
180   L’amor mio con esso vive
 e per lui soffre costante
 quelle pene che un’amante
 è costretta a tollerar.
 
 SCENA VII
 
 Strada remota.
 
 FLORO vestito da cavaliere sotto il nome di Ferrante e CROCCO
 
 Floro
 Crocco.
 Crocco
                 Eccellenza.
 Floro
                                       Bravo; che ti pare?
185Dillo da galantuomo,
 una faccia non ho da gentiluomo?
 Crocco
 Voi somigliate tutto
 al povero padron ch’è stato ucciso;
 voi avete il suo viso,
190tutta la sua andatura;
 avete il suo parlar, la sua statura.
 Floro
 E quest’abito poi, ch’è uno di quelli
 ch’egli portar solea, questa perucca,
 ch’era fatta per lui, più facilmente
195il principe farà ch’io sia stimato.
 Crocco
 È Ferrante, diran, ressuscitato.
 Floro
 Buon fu per noi ch’essendo
 gli ultimi de’ suoi servi,
 andar di dietro a tutti ci toccò
200e la vita e la robba si salvò.
 Crocco
 Ma che pensate far, caro fratello?
 Non vorrei che il cervello
 aveste come il viso ereditato
 dal padron ch’era pazzo ispiritato.
 Floro
205Vuo’ veder se mi riesce un colpo bello.
 Sai che il prence Ferrante
 venia a sposar la principessa ed io
 sposar dovea Lesbina. Or se mi riesce
 la padrona ingannar, la vuo’ per me;
210e la serva, se vuoi, sarà per te.
 Crocco
 Uh uh, che diavol dite,
 sposar la principessa?
 Commettere volete un sì gran fallo!
 Quest’è un spropositaccio da cavallo.
 Floro
215Tenti invan sconsigliarmi;
 voglio imprincipessarmi;
 e giacché principesco
 mi ha fatto aver il viso la mia sorte,
 voglio una principessa per consorte.
 Crocco
220Ma se scoperto siete,
 per lo men ve n’andate
 con cento principesche bastonate.
 Floro
 E se son bastonato
 che cosa importa a te?
 Crocco
225Basta che non bastonino ancor me.
 Floro
 Non dubitar; vien meco,
 a parte tu sarai di mie fortune.
 Se scoperti saremo,
 pigliaremo la dote e se n’andremo.
 Crocco
230Quest’è miglior partito
 che della principessa esser marito.
 Floro
 Ci cambiaremo nome.
 Chiamami tu Ferrante,
 Floro ti chiamerò.
235Direm che fu creduto
 il principe da ognun di vita privo,
 che Floro è il morto e che Ferrante è vivo.
 Crocco
 Lo dirò con un patto,
 che se vien brutto tempo io me la batto.
 Floro
240Seguimi e non temer, che anderà bene;
 spirito in questo mondo aver conviene.
 
    Guardami in volto,
 guarda che brio,
 tutto son io
245grazia e beltà.
 
    Colle madame
 piango e sospiro.
 Con chi m’offende
 sbuffo e deliro.
250L’aria di nobile
 bene mi sta. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 CROCCO, poi LINDORA in abito di pellegrina
 
 Crocco
 Cappari, la sa lunga. Io vo alla buona,
 incontrar non vorrei qualche malanno.
 Floro con tal inganno
255s’acquista la galera ed io, che sono
 degno campion del valoroso Marte,
 avrò della galera la mia parte.
 Lindora
 
    Pellegrina sventurata!
 Chi m’aiuta per pietà?
260Chi mi fa la carità?
 Son da tutti abbandonata,
 pellegrina sventurata!
 
 Crocco
 Ecco la nuova moda.
 Tutte le parigine
265si veston oggidì da pellegrine.
 Lindora
 Amico, favorite.
 Crocco
                                Eh la sbagliate.
 Non ho un soldo, sorella, e se ne avessi,
 vi giuro in fede mia
 che non vorrei con voi buttarlo via.
 Lindora
270Siete della città?
 Crocco
                                 Son forastiero.
 Lindora
 È lecito saper di dove siete?
 Crocco
 Di Taranto son io.
 Lindora
 Il paese ch’è vostro è ancora il mio.
 Mi conoscete voi?
 Crocco
                                   No certamente.
 Lindora
275Io son quella Lindora
 ch’esser sposa dovea di certo Floro
 che del prence Ferrante è cameriere.
 So ch’egli è qui venuto
 per sposar altra donna,
280ond’io, che lo pretendo per marito,
 con il bordone in man l’ho qui seguito.
 Crocco
 Oh povera ragazza,
 siete venuta in pessima occasione.
 Lindora
 Perché?
 Crocco
                  Perché... Mi viene
285voglia di lacrimar.
 Lindora
                                    Ma cos’è stato?
 Ditelo per pietà.
 Crocco
                                 Floro...
 Lindora
                                                Mo via.
 Crocco
 Floro... Se lo dirò, voi piangerete.
 Lindora
 Dite su, che a ogni evento
 ho il core preparato.
290Il mio Floro che fa?
 Crocco
                                      L’hanno ammazzato.
 Lindora
 Dite il vero?
 Crocco
                          Purtroppo.
 Lindora
                                                Oh me meschina!
 Crocco
 Povera pellegrina,
 mi fate compassion. Se voi volete
 pellegrinar con me...
 Lindora
                                        No, non fia vero.
295Morto è il mio caro Floro,
 è morto il mio tesoro.
 Morto è l’idolo mio,
 voglio morir anch’io. Deh chi mi porge
 un ferro per pietà? Chi mi dà morte?
300Chi mi toglie da un duol sì crudo e forte?
 Crocco
 (Vuo’ veder se costei dice da vero).
 Io son tanto pietoso
 che non posso veder penar nessuno.
 Voi siete disperata,
305voi volete morir, voi domandate
 la morte per pietà? Su via prendete;
 ammazzatevi pur quanto volete. (Gli dà un stilo)
 Lindora
 M’ho d’ammazzar?
 Crocco
                                      Non siete disperata?
 Lindora
 Sì, ma non ho coraggio
310di vibrar di mia man il colpo fiero.
 Crocco
 Date qua, che anco in questo
 alfin vi servirò.
 Colle mie proprie man v’ammazzerò. (Finge ferirla)
 Lindora
 Ahimè, che mai v’ho fatto
315che morta mi volete?
 Crocco
 Ah ah, pentita siete.
 Il vostro gran dolore inver si vede.
 Quanto è pazzo quell’uom che a donna crede.
 
    Vagabonda pellegrina
320nel variar clima e paese
 addolcir sa l’alemano,
 divertirsi col francese
 e dar spasso all’italiano;
 con quel dice languidetta:
325«Meiner Schene, corsomer Diner»
 e con questo assai più fina:
 «D’une pauvre fille honteuse
 ah mon cher aié pitié»;
 
    con quell’altro: «Bel visetto
330questo cor vi donerò,
 il mio caro coccoletto,
 non mi fate più penar».
 
    E alle donne voi credete?
 Cari matti nol sapete?
335Hanno l’arte d’ingannar.
 
 SCENA IX
 
 LINDORA sola
 
 Lindora
 Dica ciò che ei vol dir! Poco m’importa
 del gracchiar di costui, sarei ben pazza,
 se uccider mi volessi
 per un che più non vive.
340L’ho amato e l’amarei, se fosse vivo,
 ma di vita per lui no, non mi privo.
 
    Un altro amante
 mi troverò.
 Giovene o vecchio
345lo prenderò.
 Basta ch’egl’abbia
 molti quattrini.
 A me non piacciono
 certi zerbini
350che innamorati
 sono affamati
 e altro non fanno
 che sospirar.
 
    Non son di quelle
355che fan l’amore,
 vuo’ maritarmi
 per accasarmi,
 per non avere
 da sospirar.
 
 SCENA X
 
 Camera.
 
 ROSMIRA, ROBERTO, CLEANTE, DORINDA
 
 Rosmira
360Finalmente, Roberto,
 sarai mio sposo. Il genitor approva
 le nozze fortunate.
 Roberto
                                    Oh me felice
 per sì lieta fortuna! E tu, Cleante,
 di Dorinda potrai stringer la mano.
 Cleante
365Bella, se non la sdegni,
 t’offro la mano e il core.
 Dorinda
 Dono gradito! Fortunato amore!
 
 SCENA XI
 
 LESBINA e detti
 
 Lesbina
 Allegrezza, allegrezza.
 Rosmira
                                          E che sarà?
 Roberto
 Qualch’altro caso inaspettato e strano?
 Lesbina
370Il principe Ferrante è vivo e sano.
 Rosmira
 (Misera me!)
 Roberto
                            Che sento?
 Cleante
 Donde sapesti ciò?
 Lesbina
                                     Lo vidi io stessa
 ora smontar dalla carrozza e poi
 or or lo vederete ancora voi.
 Cleante
375Vattene, non ti credo.
 Rosmira
 Deridermi tu vuoi.
 Roberto
                                      Ma, se fu ucciso,
 come vuoi ch’egli vivo a creder s’abbia?
 Lesbina
 Eccolo ch’egli vien per farvi rabbia. (Parte)
 
 SCENA XII
 
 FLORO sotto il nome di Ferrante e detti
 
 Rosmira
 Sarà qualche impostor. (A Roberto)
 Roberto
                                              Purtroppo è desso,
380lo conosco purtroppo agli atti, al viso,
 ah che m’opprime il cor duolo improviso!
 Dorinda
 Cleante, che sarà?
 Cleante
                                    Dir non saprei.
 Roberto
 Interrotti fra noi son gl’imenei.
 Floro
 Principi, principesse,
385eccomi alfin per grazia della sorte
 fugito dalle sgrinfe della morte.
 Rosmira
 Ne godo.
 Roberto
                    Mi rallegro.
 Cleante
                                            Mi consolo.
 Floro
 Grazie a vostra bontà. Ma chi è la bella
 destinata in mia sposa?
390Principessa vezzosa, (A Rosmira)
 ditemi, siete voi? Non rispondete?
 Dunque quella non siete,
 sarà quest’altra, è ver? Voi siete, o bella,
 la cara mia consorte. Oh questa è vaga!
395Appena l’ho vedute,
 pel grand’amor son diventate mute.
 Ma voi, principi amici,
 ditemi voi qual sia
 la principessa mia.
400Oh questa è ben gustosa!
 Nessuno mi risponde?
 Ciascuno si confonde?
 Pare ognuno di stucco?
 Ditemi, cosa sono? Un mamalucco?
 Roberto
405(Non lo posso soffrir. Meglio è che io parta). (Parte)
 Floro
 Servitor obligato.
 Cleante
 (Pria che mostrarmi irato
 meglio è di qui partir). (Parte)
 Floro
                                              Buon viaggio a lei.
 Dorinda
 (Non ponno gli occhi miei
410la sua vista soffrir). (Parte)
 Floro
                                       Si serva pure,
 senz’altre cerimonie.
 Rosmira
                                         (Ed io qui resto?
 Misera! Che farò?)
 Floro
                                      Vuol anche lei
 favorir di piantarmi?
 Rosmira
 Ad altro tempo si rivederemo.
 Floro
415Padrona, meraviglio.
 Ma deh mi faccia grazia,
 giacché ritrovo in lei più cortesia,
 dirmi almeno chi è vusignoria.
 Rosmira
 Ite, non vi curate
420di saper chi son io. Se qui sperate
 trovar pace ed amor, siete in errore.
 Questa è terra del pianto e del furore.
 
    Voi che il mio cor bramate,
 voi che il mio labbro udite,
425fuggite, sì fuggite.
 Qui legge non s’intende,
 qui fedeltà non v’è.
 
    Ancor vorrete e ancora
 senza mercede amarmi?
430È vano il lusingarmi,
 sperar amore e fé.
 
 SCENA XIII
 
 FLORO, poi LESBINA, poi CROCCO
 
 Floro
 Ed io, se ben rifletto ai visi e agl’atti,
 credo che questi siano quattro matti.
 Lesbina
 Serva sua, mio signor.
 Floro
                                           Bella ragazza,
435venite qua.
 Lesbina
                        Che mi commanda lei?
 Floro
 Saper da voi vorrei
 quale di quelle due
 che sono andate via
 la principessa, la mia sposa sia.
 Lesbina
440È l’ultima, signor, che se n’è andata.
 Floro
 Quella che disse d’esser disperata?
 Oh mi vuole un gran ben, se a prima vista
 si dispera per me!
 Lesbina
                                     Ma favorisca,
 perdoni, non vorrei...
 Floro
                                          No no, parlate.
 Lesbina
445Dirò, se sua eccellenza mi perdona.
 Floro
 Dite; un principe son fatto alla buona.
 Lesbina
 Floro, suo camerier, non è venuto?
 Floro
 Lo conoscete voi?
 Lesbina
                                   Non lo conosco
 ma deve esser mio sposo.
 Floro
450Siete forse...
 Lesbina
                          Sì signore, Lesbina.
 Floro
 (Costei quant’è bellina!
 Mi spiacerebbe assai,
 per causa del mio finto principato,
 perdere un bocconcin sì delicato).
 Lesbina
455Floro dov’è?
 Floro
                          Mi spiace darvi, o bella,
 una trista novella.
 Lesbina
 Forse Floro infedel m’ha fatto torto?
 Floro
 No, che Floro è fedel ma Floro è morto.
 Lesbina
 Come? Oh povera me!
 Floro
                                            Fu preso in fallo
460per la persona mia. Era il suo viso
 tanto al mio somigliante
 che fu preso ed ucciso per Ferrante.
 Lesbina
 Povero Floro mio! E somigliava
 dunque a vostra eccellenza?
 Floro
                                                     Tutto, tutto.
465Dite, non era brutto?
 Lesbina
                                         Oh cosa dice.
 Anzi egli era bellino.
 Poverin! Poverino!
 Floro
 Vi sarebbe piaciuto?
 Lesbina
                                         E come.
 Floro
                                                          Udite;
 bella, se voi volete,
470consolarvi potete.
 Lesbina
                                   E come mai!
 Floro
 Se Floro al vostro cor saria piaciuto,
 perché aveva la faccia
 simile a questa mia,
 fate conto, mio ben, che Floro io sia.
 Lesbina
475Eccellenza, mi burla.
 Floro
                                         No davvero.
 V’amo da cavaliero.
 Da principe ch’io son, vi voglio bene.
 Lesbina
 Anch’io m’esibirei... Ma non conviene.
 Floro
 
    Senza tanti complimenti
480vuo’ facciamo un po’ all’amore.
 
 Lesbina
 
 Io son serva e lei signore,
 non conviene, non si può.
 
 Floro
 
    Siate bona per pietà.
 
 Lesbina
 
 Floro, Floro, dove sei? (Crocco esce)
 
 Crocco
 
485Chi mi chiama? Eccomi qua.
 
 Floro
 
    (Maledetto!)
 
 Lesbina
 
                              Chi è costui? (A Floro)
 
 Crocco
 
 Io son Floro, mia signora.
 
 Floro
 
 (Va’ in malora).
 
 Crocco
 
                                E lei chi è?
 
 Lesbina
 
    Son Lesbina.
 
 Crocco
 
                              La mia sposa,
490oh bellina, oh graziosa!
 
 Lesbina
 
 Sua eccellenza m’ha ingannato.
 Floro è qui rissuscitato.
 
 Floro
 
 Non è ver. (Va’ via, birbante).
 
 Crocco
 
 (Quando Floro più non sono
495voi non siete più Ferrante).
 
 Lesbina
 
 Ma di voi chi mi tradisce?
 
 Floro
 
 È costui che vi schernisce.
 
 Crocco
 
 Io non sono e lui non è...
 
 Floro
 
    (Taci, taci).
 
 Crocco
 
                           Chi son io?
 
 Floro
 
500Tu sei Floro.
 
 Crocco
 
                          Padron mio,
 questa dunque è sol per me.
 
 Lesbina
 
    Non mi piaci.
 
 Floro
 
                               Non ti vuole.
 
 Lesbina, Floro a due
 
 Puoi andarti a far squartar.
 
 Crocco
 
    Maledetta la fortuna
505che m’ha fatto innamorar.
 
 Fine dell’atto primo